Tecnologie
impianti trattamento acque reflue
Ti garantiamo la migliore soluzione possibile per le tue esigenze,
senza condizionamenti, selezionando tra tutte le tecnologie
esistenti quella più adatta al tuo caso.
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CID srl ha gestito oltre 250 impianti di trattamento acque, nuovi e vecchi, di tutte le tipologie e dimensioni: questa ampia panoramica dell’evoluzione delle tecniche depurative ci consente di conoscerne pregi e difetti, e di proporti la più adatta alle tue esigenze.
La depurazione delle acque reflue con tecnologia “a fanghi attivi” avviene ad opera di particolari specie batteriche.
Grazie alla fornitura di ossigeno dall’esterno, tali batteri si attivano e si riproducono nutrendosi della materia organica presente nelle acque reflue, aggregandosi poi in colonie (chiamate biomassa o fiocchi di fango) con peso specifico maggiore dell’acqua.
A questa fase segue una fase di sedimentazione (separazione solido liquida) all’interno di un’apposita vasca, chiamata decantatore, nella quale la parte pesante (biomassa) sedimenta, mentre l’acqua chiarificata superficiale viene raccolta e inviata allo scarico.
La parte sedimentata (biomassa) nel decantatore viene invece raccolta e ricircolata nuovamente in testa al processo.
Poiché la biomassa si nutre e si riproduce tramite l’inquinante che affluisce al depuratore, essa aumenterà costantemente di concentrazione. Per questo, periodicamente, la parte eccedente viene estratta dal processo ed allontanata (smaltimento o riutilizzo).
La tecnologia depurativa SBR (Sequencing Batch Reactor) è una variante applicativa degli impianti di depurazione a fanghi attivi tradizionali, dove però tutte le fasi di trattamento (denitrificazione, ossidazione, nitrificazione, sedimentazione e scarico) avvengono sequenzialmente all’interno dello stesso comparto.
Una volta completato il processo di alimentazione/ossidazione/nitrificazione dei liquami, eventualmente anche alternato a fasi controllate di denitrificazione, l’impianto di aereazione viene arrestato affinchè il fango inizi a precipitare (sedimentazione).
Dopo un tempo prestabilito le acque chiarificate surnatanti (acque depurate) vengono estratte, tramite elettropompe o per gravità, ed inviate allo scarico od ad eventuali ulteriori fasi di trattamento finali.
I vantaggi pratici di questo sistema, oltre alle semplificazioni impiantistiche correlate all’utilizzo di un'unica vasca per aereazione e sedimentazione, sono la possibilità di equalizzare i liquami influenti e l’impossibilità di formazione di croste di fango in superficie (poiché queste vengono sempre rimosse dalla riattivazione della fase di aereazione).
E’ per questo che il sistema trova vantaggiose applicazioni nel trattamento di acque reflue industriali, con carichi discontinui sia a livello qualitativo che quantitativo, oppure in impianti di depurazione a servizio di piccole comunità in esecuzione prefabbricata.
Può essere applicato anche su impianti di depurazione acque reflue di tipo civile dove però, vista la continuità del carico idraulico, viene di solito realizzato mediante doppia linea a funzionamento alternato.
Gli impianti di depurazione acque reflue MBR (Membrane Bio Reactor) sono impianti di depurazione a fanghi attivi tradizionali in cui la chiarificazione finale (separazione biomassa/acqua) non avviene più tramite sedimentazione, ma tramite filtrazione attraverso apposite membrane microporose.
I moduli filtranti hanno un grado di filtrazione dell’ordine dei centesimi di micron, e sono dotati di un sistema di pulizia ad aria in continuo che ne impedisce l’intasamento, garantendo alla membrana una vita di diversi anni.
La performance depurativa è elevatissima perchè è possibile lavorare con un’alta concentrazione di biomassa, e la chiarificazione del refluo garantita dalla filtrazione.
Questi i vantaggi rispetto alle soluzioni a fanghi attivi tradizionali:
Gli impianti di depurazione acque MBBR (Moving Bed Bio Reactor) sono una variante applicativa degli impianti di depurazione a biomassa adesa, impianti biologici in cui la biomassa che opera la degradazione del carico inquinante dei reflui non è sospesa nella massa liquida, ma aderisce a dei supporti di materiale plastico liberi di muoversi all’interno del reattore.
La biomassa si cresce e si sviluppa su questi supporti, da cui spontaneamente si stacca quando in eccesso, confluendo con il flusso idraulico nel decantatore finale, dove sedimenta mentre le acque chiarificate superficiali defluiscono allo scarico; la biomassa sedimentata nel decantatore viene allontanata dal ciclo depurativo inviandola ad ispessimento/smaltimento.
Questi i vantaggi rispetto alle tecnologie depurative tradizionali:
Vista la crescente richiesta di impianti di depurazione acque reflue per comunità isolate o comunque non servite dalla pubblica fognatura, abbiamo esteso la nostra attività alla produzione di impianti di trattamento acque prefabbricati, ma sempre utilizzando standard di qualità elevati, utilizzando le più avanzate tecnologie depurative disponibili con lo scopo di fornire soluzioni efficaci, affidabili e di facile manutenzione, che consentano eventualmente anche il recupero/riutilizzo delle acque depurate.
Diverse tecnologie depurative possono essere utilizzate per questo tipo di realizzazioni, a seconda del contesto applicativo e degli obiettivi da raggiungere. In particolare vi trovano applicazione le tecnologie a membrane (MBR) e a biomasse adese su letto flottante (MBBR), proprio per l’alta resa e le minori volumetrie necessarie.
Per impianti di depurazione a servizio di piccole comunità (fino a 40 A.E.) applichiamo frequentemente anche la tecnologia SBR, proprio per la semplicità costruttiva e la conseguente economicità che la caratterizza.
In funzione della destinazione finale e delle infrastrutture disponibili, possiamo utilizzare diverse tecnologia costruttive: vasche prefabbricate in cemento, vasche in acciaio, vasche circolari con pannelli in acciaio vetrificato o acciaio inox, e anche vasche in polietilene (HDPE) nel caso di impianti molto piccoli. L’obiettivo è ridurre il più possibile, ed anche eliminare, le opere civili da realizzare in loco e quindi l’impegno da parte tua.
Quando il refluo non può essere depurato per via biologica, è inevitabile ricorrere a trattamenti di tipo chimico-fisico, dove mediante aggiunta di agenti esterni (prodotti chimici, gas) uniti a processi meccanici è possibile rimuovere gli inquinanti o ossidarli.
Senza entrare nel dettaglio di ogni tecnologia di trattamento acque applicabile (impianti chiariflocculazione, flottazione ad aria disciolta, ossidazione chimica, etc..), siamo in grado di progettare e realizzare impianti di depurazione per il trattamento chimico delle acque reflue industriali di qualsiasi tipologia, seguendo sempre le stesse linee guida:
Particolare riguardo viene rivolto alla parte di automazione e controllo, pianificata accuratamente in azienda sulla base dei feedback operativi dei ns. tecnici, sempre nell’ottica di fornire un prodotto funzionale, affidabile e user-friendly.
Nel caso vi siano da depurare acque reflue industriali con elevato carico di COD e con una buona biodegradabilità, che con un trattamento aerobico a fanghi attivi richiederebbero vasche molto grandi e costi esercizio notevoli, è conveniente trattare preventivamente le acque reflue affluenti con uno stadio di digestione anaerobica.
Questa fase consente, con apporto energetico quasi nullo, di abbattere il carico organico del 80-95 % convertendolo in biogas. Successivamente, qualora limiti di scarico previsti richiedano un ulteriore trattamento, i reflui provenienti dalla fase anaerobica potranno essere ulteriormente depurati in un successivo stadio aerobico.
I vantaggi di questa soluzione combinata anaerobico + aerobico sono notevoli:
La digestione anaerobica, in particolare di acque industriali dove è necessario utilizzare reattori ad alto carico a causa dell’elevato carico organico ed idraulico affluenti (diversamente dovrebbero essere realizzati dei reattori enormi), è un processo di per sé delicato che, per funzionare, deve soddisfare diversi equilibri biologici e funzionali. Per questo, nella scelta di quale tecnologia applicare, abbiamo scartato quelle più complesse (UASB, letto fluido…) preferendo soluzioni semplici e stabili, quale è la digestione anaerobica a biomasse adese su letto mobile a flusso discendente:
Dalle nostre esperienze questo è risultato essere il sistema che meno risente delle variazioni del carico, garantendo quindi maggiore stabilità.
Per la chiarificazione e la disinfezione delle acque primarie destinate al riutilizzo in ambienti civili ed industriali, o al consumo umano (potabilizzazione), utilizziamo la tecnologia in ultrafiltrazione mediante membrane, eventualmente abbinata ad altri trattamenti chimici classici (carboni attivi, demineralizzazione…).
Il sistema si basa sulla filtrazione attraverso delle membrane microporose a fibre cave, installate in appositi skid completamente automatizzati.
Rispetto ai sistemi convenzionali, che prevedono processi multistep quali coagulazione, flocculazione e sedimentazione, oltre naturalmente al dosaggio di disinfettante per la rimozione della carica batterica, l’utilizzo di membrane consente di purificare e rendere l’acqua batteriologicamente pura in un solo passaggio, senza l’utilizzo di alcun prodotto chimico.
Pertanto, a fronte di ridotti costi energetici (0.3/0.5 KW/m3), di manutenzione (le membrane hanno una durata di molti anni), e di esercizio (non serve il dosaggio di reagenti), è possibile garantire un risultato depurativo eccellente (torb. < 0.1 NTU, rimozione batterica > 4 Log) e, soprattutto, certo. Il sistema è modulare e pertanto, con l’aggiunta di ulteriori moduli, può essere adattato a tutte le esigenze prestazionali.